La poesia di Biagio Cepollaro

Home Up luna10

 

(Della materia vivente)

 

da quella materia (la voco la metto

distante) vivente che un giorno d’af

 

fanno (si nuotava o chiamati a raccolta

in gran massa) le code moventi o notte

 

lacerando in esultanza di muscolo (oh

dentro che si disfa ed è si mostra

 

abbraccia) da lì troppo vile per saperla

in me (me) e spingerla fuori in una

 

decisione di aperto

lo stento

 

d’un pensiero non maturo non corporeo

ancora puntellato sull’eco  ancora fatuo

 

non ancora (né ora) individuo e di specie

derivato e saputo ((pensiero di fiume

 

e detrito che scava ed è (diventa)

il suo letto da una lunga memoria

 

di assalti rapine rincorse e ferite

(quelli schiacciati riversi bocconi

 

esalanti (chissà il cielo chissà

i satelliti per quelli esalati) e

 

l’acqua stupidamente dolce nell’aspetto

stupido di chi c’ha rimesso)) ancora

 

disincarnato a fronte di quell’avanzare

di code di sperma di acidi di ovuli

 

da quella materia di stenti

di aperto

 

che stento ad animare in pronome

(chiamati a raccolta in gran massa)

 

apparvero i nonni e il segno comune

di ogni inizio e fine e mutando

 

in esultanza di muscolo la lentezza

del pensiero più tardi sfociato


TORNA ALL'INDICE

(Della pellicola del paesaggio)

 

 

che posso se voglio fermare

in fotogramma o fare andare

 

ma rappreso d’attrito compreso di forza

aizzato fonico-filtrato allitterando

 

sgominando a strati il paesaggio

forando

 

spio il cosmo

inbuio il fondo della generazione

 

m’incanalo radiando in quell’assoluto

freddo per scendere e sciogliere poi

 

in quel tepore

in quell’annuncio di specie speme

 

forando la pellicola del paesaggio

in un punto fermato il fotogramma

 

spargendo la panna del desìo

sulla carne da ora individua

 

carne frammentata e dispoglia

ca in sé distingue e convoglia

 

‘nmezzo a na materia non viva

ma brulicante ma scivolante

 

in plastica-griffa in cocco

in teneriffa sta cosa sbircia

 

fa breccia s’intana in me

ca la smonto e sbullono

 

ne faccio una pizza una fresca

camella all’incasso l’ammacco

 

ne combino sberleffo a poiesi

in absentia in imago mundi

 

orbita e s’adagia il paesaggio

ca lo sgonfio lo buco l’affloscio

 

in chel tepòr in chel sgumènt

tusmòss che pote la specie

                                                   

TORNA ALL'INDICE